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Scienza e Technologica Contemplativa

Il Fondatore e Presidente del CCR, B. Alan Wallace, parla di Scienza Contemplativa e Tecnologia Contemplativa.

Galileo ha davvero dato inizio alla scienza moderna sviluppando la tecnologia appropriata per comprendere i fenomeni che voleva capire, cioè il sole, la luna, le stelle e i pianeti.

Come per il telescopio, allo stesso modo, per penetrare la natura della mente, le sue origini, le sue potenzialità, abbiamo bisogno di un telescopio della mente, e questo strumento è l’attenzione diretta verso l’interno, altamente raffinata.

Il Centro per la Ricerca Contemplativa è un osservatorio per esplorare la mente e la sua relazione con il mondo naturale. Negli ultimi 400 anni, a partire da Galileo, i grandi scienziati hanno sviluppato modalità di osservazione sempre più sofisticate, in primo luogo con Galileo e il suo telescopio e altre tecnologie, progredendo poi con Newton e tecnologie sempre più sofisticate, fino al XX secolo, con lo sviluppo della tecnologia e la sofisticazione dell’osservazione, la nostra comprensione del mondo naturale è cresciuta esponenzialmente.

Allo stesso modo, per esplorare, comprendere a fondo la natura della mente, le origini della mente e le potenzialità della coscienza, abbiamo bisogno della tecnologia appropriata e sempre più sofisticata del Samadhi, la concentrazione altamente focalizzata, diretta verso l’interno per esplorare le molteplici dimensioni della coscienza.

Qui al Centro per la Ricerca Contemplativa, l’aspirazione che tutti condividiamo è quella di esplorare le risorse interiori della mente, di esplorare la natura della coscienza, ma soprattutto di fare luce in modo inequivocabile sulla natura reale del benessere genuino e sui modi per coltivarlo.

Queste sono aspirazioni che tutti noi condividiamo: il desiderio di fiorire per raggiungere il nostro pieno potenziale. E per questo che vi invitiamo a unirvi a noi, con mente aperta, nella nostra rigorosa esplorazione della mente.

Alan Wallace

Gli Osservatori di Ricerca

Jodie Lea, partecipante al ritiro, parla del lavoro interno presso gli Osservatori di Ricerca.

Il CCR è un osservatorio contemplativo, simile all’osservatorio di Galileo. Nel nostro osservatorio, addestriamo il telescopio della mente attraverso l’allenamento di Shamatha. E poi, potenziando il telescopio della mente, lo puntiamo nello spazio profondo della coscienza, come fece Galileo, per scoprire dimensioni della coscienza che non sono ancora state rivelate, perché eravamo privi di tale tecnologia. Noi abbiamo costruito la tecnologia. E la tecnologia è quella di una mente concentrata e attenta.

E così, la prima parte del progetto è quella della costruzione del telescopio, ovvero i 10 stadi dell’addestramento attenzionale: realizzare Shamata, e poi puntare nuovamente quel telescopio all’interno, per guardare le dimensioni della mente e quindi riferire ciò che stiamo osservando e riportando dall’esperienza soggettiva, ma anche collaborando con altri contemplativi per vedere dove il nostro rapporto è collaborativio o ciò che stiamo riportando è validato da altre persone che hanno esperienze simili.

E questo è l’unico modo in cui possiamo convalidare l’esperienza soggettiva. In realtà, ciò che stiamo convalidando sono i resoconti di migliaia di anni di pratica contemplativa. Non voglio dire con questo che non si possano fare nuove scoperte, ma siamo anche eredi della tradizione yogica dell’antica India, che ha 2000 anni di pratica contemplativa.

Quindi, in un certo senso, forse quello che stiamo facendo è corroborare quelle antiche scoperte e dire, sì, le persone moderne possono corroborare quello che gli yogi hanno detto per migliaia di anni, quello che i contemplativi buddisti hanno detto. Stiamo riportando ciò che stiamo sperimentando e che è in linea con ciò che la tradizione ha riportato.

E non solo stiamo riportando ciò che stiamo sperimentando, ma stiamo dimostrando abilità, facoltà. Stiamo dando risposte alle domande,

• Qual’è il significato di benessere eccezionale?

• Qual’è il significato di salute mentale eccezionale?

• Qual’è il significato di felicità e prosperità umane eccezionali?

E queste sono le grandi domande alle quali dobbiamo trovare risposte a livello globale. Se vogliamo avere un qualsiasi tipo di salute mentale sostenibile.

Jodie Leah

Applicazioni Contemplative

Doug Veenhof, insegnante residente presso il CCR, parla delle applicazioni contemplative.

Anche la compassione può essere misurata. Ci sono modi in cui le persone e ritengo chiunque faccia queste pratiche, specialmente se la propria mente viene osservata con continuità, diventano osservatori molto acuti della propria mente e dei propri stati mentali. Similmente si osservano la frequenza e l’intensità delle afflizioni mentali, e le afflizioni mentali sono solo stati della mente che distruggono la pace interiore.

Quindi, fondamentalmente, provare animosità o ostilità verso gli altri è il vero nemico dell’empatia, e la frequenza del loro sorgere potrebbe essere, ed è molto probabile che lo sia, molto maggiore all’inizio di un ritiro rispetto a due, tre mesi o a un anno di distanza. E quindi, penso ci sarà un notevole cambiamento, percepibile sia dagli osservatori in prima, seconda e terza persona, da uno stato di afflizione mentale e di sentimenti di angoscia e malessere a uno stato di serenità, pace ed empatia.

Quindi, tutte queste cose possono essere osservate, credo, da tutte e tre le prospettive. Ed inoltre si avrà anche un aumento dell’attenzione, delle qualità dell’attenzione; riducendo la distrazione e il lassismo, si avrà lo sviluppo di una maggiore empatia. Oltre a ciò, qualcosa che le persone notano quando eliminano completamente l’eccitazione e la distrazione dal loro repertorio, al quarto stadio di Shamatha, è che si comincia davvero a sentire un aumento molto percepibile della beatitudine. E questo è qualcosa che comincia a colorare di nuova luce la tua prospettiva.

Perché empiricamente, l’ignoranza e l’illusione sono alla radice della sofferenza. Di conseguenza è assolutamente essenziale conoscere il mondo realmente, e conoscere veramente la natura della mente per sviluppare questa autentica felicità e per liberarci dalla sofferenza, e per realizzare che le autentiche fonti della felicità si trovano nella scoperta della saggezza piuttosto che nell’acquisizione di un sempre maggior numero di cose. E nel distruggere il pianeta nel contempo.

Conoscere veramente la natura della mente, e sapere come la mente partecipa alla creazione della realtà, è assolutamente essenziale per il tipo di trasformazioni culturali, sociali ed ecologiche che saranno necessarie affinché le persone possano prosperare nelle prossime generazioni, piuttosto che cercare solo di sopravvivere.

È un modo in cui ciascuno di noi può cominciare a risolvere i problemi del mondo, perché la saggezza davvero fondamentale che è richiesta per una reale trasformazione della crisi in cui ci troviamo ora è quella di capire che questi problemi sono tutti radicati nell’illusione.

E sfortunatamente, l’approccio di base alle scienze della mente in questo momento è radicato in questa illusione. E così, quando crediamo fondamentalmente in un ingenuo realismo, che la mente sia totalmente separata dalla materia, o che, di fatto, sia derivata dalla materia, questa credenza contribuisce solo ad un sentimento di “ennui” ed alienazione e che alla fine il “piacere” sia l’unica ricerca che abbia senso.

Doug Veenhof

Rinascimento Contemplativo

Il direttore esecutivo e Insegnante Residente del CCR, Eva Natanya, parla del Rinascimento contemplativo.

Ciò a cui aspiriamo qui è qualcosa di molto diverso: è in realtà praticando ai livelli più profondi di ciascuna di queste tradizioni. E ogni meditatore porterà con sé il proprio bagaglio di esperienze, i propri obiettivi, la propria tradizione di fede o, dovrei dire, tradizione scettica, nel momento in cui inizierà queste pratiche. In modo tale che partendo dalla base dell’esperienza o da un cuore aperto , ci si possa impegnare in un dialogo che non è solo sulle idee. Che non riguarda solo i testi, ma l’esperienza.

Ed è attraverso questa esperienza e il fattore dialogico tra compagni di meditazione – in questo caso, non dev’essere un dialogo necessariamente tra meditatori e scienziati – sarà un dialogo tra un meditatore radicato nella tradizione Sufi, un meditatore radicato nella tradizione buddista tibetana, e un meditatore radicato in una tradizione cristiana, seduti insieme a parlare della loro esperienza della sfera del divino – sarà un dialogo che penso possa produrre una comprensione prima ad un livello molto individuale, con la speranza che da lì si sviluppi in seminari, colloqui e così via, e diventi un nuovo tipo di dialogo interreligioso che non sia semplicemente a livello teorico e non sia semplicemente uno stare seduti insieme in silenzio, come è stato fatto molto bene, ma una sorta di “accordo per dissentire”. ”

Vogliamo spingerci più in profondità. Per dire, no, non c’è solo il silenzio, perché sappiamo che anche nel silenzio verbale, un miliardo di cose possono accadere nella mente e nel cuore. Vogliamo un dialogo a livello dello spirito ed essere traduttori della nostra esperienza, non a livello linguistico, ma tra interi paradigmi religiosi.

E crediamo che attraverso una pratica così sostenuta nel tempo e così focalizzata, si possa cominciare a replicare o a mettere in parallelo le esperienze dei grandi mistici, dei grandi veggenti del passato, dei grandi yogi del passato. E poi non stiamo parlando basandoci sulla teoria. Non stiamo parlando in base a quello che altri hanno scritto e detto, stiamo parlando da esperienza a esperienza. E questo non posso dire che sia del tutto senza precedenti, perché sappiamo che questo tipo di incontri sono stati fatti tra i grandi adepti spirituali anche del secolo scorso. Ma stiamo cercando di creare un ambiente dove non capiti che possa apparire un solo, raro individuo straordinariamente dotato nella vita spirituale, e noi lo stiamo effettivamente coltivando. E sappiamo che quando si coltiva un giardino, le piante crescono. E così, quando si coltiva un giardino di yogi di molte tradizioni diverse, alla fine le realizzazioni cresceranno, e crescerà pure il dialogo da cuore a cuore.

Eve Natanya CCR